Irruzioni fredde artiche da metà mese crescono notevolmente le possibilità

L’attuale scenario meteo climatico continentale sta proponendo una sanguinosa guerra tra l’aria gelida orientale e la circolazione perturbata oceanica. Quest’ultima ha tenuto lontano il gelo dal nostro Paese, ma ha avuto l’onere di porre fine alla staticità atmosferica che ha caratterizzato lo scorso mese di dicembre. Detto che tale situazione andrà avanti per tutta la prima decade di gennaio, ci stiamo già domandando come sarà il prosieguo mensile.

Per darvi una risposta dobbiamo necessariamente affidarci alle complesse dinamiche distribuite lungo i vari livelli dell’atmosfera. La struttura a cui si guarda con estremo interesse è il Vortice Polare, che come ben sappiamo aveva trattenuto ostinatamente a sé tutta l’aria gelida invernale grazie ad uno stato di salute a dir poco invidiabile. Ultimamente vi sono stati dei disturbi importanti, l’ultimo in ordine cronologico ha visto l’intrusione d’aria calda sul Circolo Polare Artico con conseguente destabilizzazione del trottolone gelido.

Trottolone che attorno al 10 gennaio proverà nuovamente a ricomporsi, ma dovrà fronteggiare una terza pulsazione calda che dal Pacifico dovrebbe estendersi nuovamente al Polo. A quel punto inizierà la migrazione della parte più consistente del Vortice: dall’Atlantico dovrebbe trasferirsi verso l’Artico Russo. La novità, non meno importante, degli ultimi giorni è rappresentata dal cambiamento nella distribuzione dei centri di convezione tropicale. Evitiamo tecnicismi: diciamo che andranno a disporsi in modo da poter solleticare le impennate dell’Anticiclone delle Azzorre.

La strutturazione di un blocco anticiclonico in Atlantico avrebbe come risultato quello di catapultare aria assai fredda Artica verso sud e uno degli obbiettivi principali potrebbe essere rappresentato dal Mediterraneo. Diciamo che dopo il 14 si potrebbero intravedere le prime, grandi manovre invernali a noi propizie.
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la mappa rappresenta una previsione sull’andamento della cosiddetta MJO (Madden Julian Oscillation), ovvero della convezione a latitudini tropicale ed equatoriali. Nelle fasi 7 e 8 vi diciamo che grazie ad una serie di condizioni favorevoli potrebbero verificarsi rimonte anticicloniche subtropicali alle medie latitudini (ad esempio l’impennata dell’Alta delle Azzorre in Atlantico con conseguente irruzione artica verso sud).

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