Influenza: prevista stagione più severa e vaccino meno efficace

Influenza: prevista stagione più severa e vaccino meno efficaceDopo la stagione influenzale più lieve degli ultimi anni, quest’anno potremmo avere casi di influenza più numerosi e meno lievi dal punto di vista dei sintomi. Non solo: i primi dati di sorveglianza svelano che la maggioranza dei virus influenzali circolanti è mutata. Il vaccino antinfluenzale di quest’anno potrebbe rivelarsi meno efficace del solito.

Con la riapertura delle scuole tornano a salire i casi di influenza, che ad oggi ammontano a circa 1.400.000. Lo stop prolungato delle vacanze natalizie aveva in parte rallentato la circolazione dei virus, ma con la riapertura delle aule, la curva dei casi ha subito un’impennata. Nonostante l’andamento della stagione sia per ora in regola con le precedenti, alcuni dati fanno presagire che la stagione influenzale attuale sarà meno lieve della scorsa, che è stata in effetti la più blanda degli ultimi anni.

Virus mutati, vaccino meno efficace
Durante la scorso inverno, i virus influenzali non sono mutati in modo significativo. Ci si aspettava quindi che gli stessi virus avrebbero circolato anche questo inverno; e pertanto, la composizione del vaccino anti-influenzale non necessitava di aggiornamento. Purtroppo però, stando ai dati provenienti dai Centri di Controllo delle Malattie Statunitense ed Europeo, la maggioranza dei virus influenzali che circolano in questo momento non corrisponde ai ceppi attesi, selezionati per essere inclusi nel vaccino antinfluenzale di quest’anno. Più persone del previsto potrebbero quindi essere suscettibili.

I vaccini antinfluenzali devono infatti essere preparati  in grande anticipo, in modo da essere disponibili per le campagne di vaccinazione che si svolgono in autunno. Per questo motivo, la composizione dei vaccini (che contengono sempre  3 ceppi influenzali, due di tipo A e uno di tipo B) si basa su una previsione fatta all’inizio di ogni anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla scorta dei dati di sorveglianza virologica.

Le analisi effettuate ci dicono però che buona parte dei virus di tipo A (H3N2) circolanti in questo momento differisce dal ceppo A (H3N2) selezionato per il vaccino. Dato che il vaccino allena il sistema immunitario a innescare una risposta specifica, se non c’è corrispondenza tra il ceppo vaccinale e i ceppi circolanti, l’efficacia preventiva del vaccino, già modesta e parziale quanto c’è piena corrispondenza, potrebbe essere ulteriormente ridotta.

Stagione influenzale più “tosta”?
Quest’anno, in aggiunta, i virus influenzali di tipo A (H3N2) stanno causando la maggior parte dei casi di influenza e da un punto di vista storico, le stagioni in cui questi tipi virali hanno circolato di più si sono rivelate più severe, con influenze più “toste “ da un punto di vista dei sintomi.

Resta comunque il fatto che i virus influenzali sono responsabili solo di una parte minoritaria delle sindromi influenzali. Tutti gli altri casi, almeno due terzi, se non di più, sono di norma imputabili ad agenti infettivi differenti, come i virus del raffreddore  e i virus parainfluenzali, che circolano durante l’inverno in parallelo ai virus influenzali e che colpiscono le vie respiratorie dando sindromi simili. Contro questi virus però, la vaccinazione  antinfluenzale non offre alcuna protezione.

Per prevenirla, prima di tutto lava le mani
A prescindere da quali virus stiano circolando, lo strumento ritenuto più efficace per prevenire il contagio è il lavaggio delle mani. La trasmissione dell’infezione non si verifica solo con tosse e starnuti, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate da secrezioni respiratorie. Lavarsi le mani ogni volta che si arriva in ufficio o in casa, specie dopo un viaggio sui mezzi pubblici, è l’intervento preventivo primario. Per limitare il contagio, è bene anche coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce ed evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate.

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