Una storia apecchiese

I protagonisti di questa storia:

Il gatto ofelia (di casa Landi).
Cardellini M., il passeggiatore.
Le terre di Apecchio.

Cardellini M., già noto per le sue qualità di ristoratore, durante una passeggiata serale con gli amici Alberto B. e Aldo C.( i testimoni), mentre percorrevano il viale di Santa Caterina, in corrispondenza della scarpata difronte al campetto del prete, vengono distratti dal balzo improvviso del gatto ofelia (ofi per gli amici), che sorpreso nella sua insolita attività extradomestica, fugge via e nello scappare lascia rotolare giù dalla scarpata un corpo rotondeggiante, scuro e brozzoloso, che con dei pesanti rimbalzi finisce davanti ai piedi dei due passeggiatori. Massimo incuriosito raccoglie quella “cosa” ed incredulo scopre che si tratta di un bell’esemplare di tartufo nero (Tuber Aestivum) in un perfetto stato di maturazione.
Le terre di questo sperduto paesino, non è la prima volta che ci sorprendono con le loro meraviglie naturali, dalle rare specie faunistiche che ci vivono, agli splendidi paesaggi che ci regalano, alle preziose testimonianze storiche che hanno segnato il loro passato.
Tutti sapevano della generosità del nostro territorio nella produzione di tartufi e dell’abilità dei cavatori con i loro cani di riuscire a trovarli, ma che una dolcissima gattina, si prodigasse nella ricerca e raccolta di questi preziosi tuberi, proprio non ce lo saremmo mai aspettati.

Massimo Landi.

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