Ondata di freddo ai nastri di partenza

Stamattina i modelli di previsione calcano la mano a riguardo dell’ondata di freddo artico che investirà l’Europa e l’Italia a partire dalla serata di venerdì 15. La formazione di un anticiclone di blocco appena ad ovest del nostro paese consentirà alle correnti artiche collegate al nocciolo europeo del vortice polare di scivolare sino al Mediterraneo centro-orientale. La novità di oggi, consiste nell’individuazione di un secondo impulso artico subito dopo il primo, come andiamo a spiegare.
Sotto la mappa ensamble detta in gergo spaghetti,relativa alla nostra regione,noterete la media( linea rossa) come preveda temperature bassissime con punte di -10 a 850 hpa (1350 m slm circa),anche le precipitazioni nevose se pur moderate sono da mettere ampiamente in conto!
Diagramme GEFS

La prima irruzione artica inizierà con l’irruzione di un fronte freddo già domani che porterà piogge al Centro-Nord, ma nevicate solo sui monti. L’afflusso artico più cospicuo penetrerà da est, nella forma di venti di bora e di grecale, come possiamo vedere nella GFS modello Statunitense  a 850 hPa, tra il 16 e il 18 gennaio. Le regioni più colpite saranno quelle adriatiche, dove prevediamo nevicate per stau sulla dorsale appenninica. Freddo intenso ma secco altrove, mentre le regioni tirreniche risulteranno meno colpite.

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Secondo impulso artico in Italia: 19-22 gennaio
Tutti i modelli matematici vedono, fin da ieri sera, un secondo impulso artico penetrare nel Mediterraneo centro-orientale, il 19 gennaio, dando vita ad una nuova irruzione fredda sull’Italia. Ancora non è certo si formeranno minimi sul Tirreno che potrebbero favorire nevicate su alcune aree del Centro-Nord. Sicuramente ancora le regioni adriatiche risulteranno maggiormente colpite dal freddo, come possiamo vedere nella GEM modello Canadese a 850 hPa.

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Ci attende quindi almeno una settimana dai connotati prettamente invernali, con freddo secco intenso su molte regioni italiane. Le regioni adriatiche saranno le più colpite e potranno anche vedere nevicate a bassa quota, mentre le tirreniche, per ora, sembrano più riparate, anche se nel corso del secondo impulso artico la formazione di un minimo tirrenico potrebbe rimettertele in gioco per sorprese nevose.

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