Previsioni e analisi meteo relative al prossimo inverno

Ancora permane la forte anomalia termica negativa in corrispondenza dell’Atlantico Settentrionale.

La particolarità della situazione, e che desta forti preoccupazioni tra gli scienziati,  è data dal fatto che la Corrente del Golfo sembra quasi essersi bloccata all’altezza del Continente Nord Americano, come mostrano le anomalie termiche positive presenti sulla costa nord orientale statunitense fino al Newfoundland!

Non spingendo più il proprio calore verso nord, lascerebbe esposto in Continente europeo alle invasioni di aria fredda invernale dall’Artico o dalla Siberia!

Altro problema è dato dal forte Nino presente sul Pacifico, che sta causando un naturale calo corrispondente delle temperature oceaniche sulla Nuova Zelanda e sulla Nuova Guinea, che potrebbero essere interessate da un periodo molto freddo (ricordiamoci delle nevicate estive di quest’anno in Papua).

Ed infine, pare esservi in atto un indebolimento della Kuroshio, la seconda Grande Corrente oceanica del mondo, che trasporta l’acqua calda tropicale in direzione del Giappone: l’indebolimento è evidente dalle anomalie termiche negative presenti attorno alle Isole dell’Arcipelago giapponese.

Abbiamo quindi un blocco del trasporto di calore dai Tropici in direzione dell’Artico, proprio da parte delle due più grandi Correnti Oceaniche che effettuano tale trasporto.

Altro problema è il permanere dell’anomalo riscaldamento del Pacifico Settentrionale in corrispondenza della Costa statunitense occidentale.

Questo, in linea con i due inverni precedenti, potrebbe favorire ulteriori discese di aria fredda artica in direzione del Nord Est statunitense, come già sta accadendo in questi giorni.

Vi sono dunque segnali di un diminuito apporto di calore dai Tropici verso l’Artico, fatto questo che potrebbe favorire l’arrivo di un rigidissimo inverno per il nostro Emisfero Settentrionale.

Mappa a cura del Servizio Meteorologico Canadese.
18 ott 15 corrente golfo
Ora analizzeremo i segnali che la natura ci sta dando in questi giorni:
Dopo che i Beluga artici si sono spostati nelle scorse settimane sulle coste Britanniche,ora è il turno dei cigni siberiani, che sono emigrati dalle coste dall’Artico Siberiano verso le coste inglesi, raggiungendo il Gloucestershire l’11 Ottobre scorso, con un grande anticipo rispetto alla norma.

E’ infatti dal 1963 che vengono prese le rilevazioni sulla data di arrivo di questa specie,  e non si era mai verificata  una simile migrazione in anticipo: il Cigno di Bewick di solito arriva sulle Isole Britanniche a metà Novembre, in un numero di circa 300 esemplari.

Questo indica che le temperature siberiane sono molto più basse della norma, ed è un indice dell’arrivo possibile di un grande inverno!

Nel frattempo, anche il meteorologo Alex Sosnowski di Accuweather di solito fautore del global warming, ha rimarcato l’importanza del “Blob”, come così oramai viene chiamato l’apparentemente piccolo calo delle temperature delle acque dell’Atlantico Settentrionale al largo delle Isole Britanniche.

Questa combinazione di fattori rischia di sconvolgere il Riscaldamento Globale, portando ad un crollo delle temperature in Europa, e ad una serie lunga di inverni molto rigidi.

Alcuni esperti parlano dell’arrivo di un ciclo freddo della durata di 50 anni, pilotato dalla bassa attività solare, e che interromperebbe bruscamente il riscaldamento globale, anche se su questa affermazione non tutti gli scienziati concordano.

Nelle immagini, il Cigno di Bewick
17 ott 15 cigno Bewick

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *