Presentazione del libro” Un Minuto in Più” di Martino Panico Domenica ore 18.00 al Teatro G. Perugini

Il libro si compone di 66 racconti, che consentono di compiere un viaggio nel tempo e nello spazio, dal 1924 al 1974. Tante le tappe: la vita a Cantiano, l’Italia durante il fascismo, la dura prigionia a Brema, in Germania, passando per Beniaminowo, in Polonia, e ritorno.

La storia di una famiglia diventa il passepartout per conoscere le vite di tanti, perché le vicende sono talmente simili da accomunarli tutti. Ne esce lo spaccato di un’Italia che non voleva entrare in guerra e, quando succede, fa di tutto perché essa termini il prima possibile.

È anche la storia di un paesino, finalmente coraggioso, che decise di combattere gli occupanti nazisti e si oppose alla collaborazione, rischiando di morire nelle battaglie partigiane e nel dramma della deportazione. Quel paese, tornata la pace, si mise subito al lavoro con grande entusiasmo, per ricostruire dalle rovine – non solo materiali – una grande e democratica comunità nazionale.

Quasi tutti i suoi abitanti avevano dei progetti ambiziosi. Il più realistico era trasformare un continente lacerato dalla guerra in un’Europa di pace.

Racconta infatti Martino Panico, ex sindaco di Cantiano, nella nota introduttiva. L’arco temporale è molto vario: dagli anni ‘20 del secolo scorso al 1974. Ogni capitolo si riferisce ad un decennio e si tratta di vicende ascoltate in famiglia, nel grande casale che, in virtù del nome del bisnonno, veniva chiamato “dei Paoli”. Un minuto in più è un libro sulla vita, sul coraggio delle donne, sul primato della democrazia. «Ho scritto un minuto in più, – spiega l’autore – perché lo dovevo a mio padre, che fino agli anni ’70 non è riuscito a raccontare il dramma della deportazione e la vita nel lager, che si svegliava la notte sudato e spaventato. Lo dovevo a nonna Anna, donna forte e risoluta, che non ha mai conosciuto la paura, tanto meno di fronte ai fascisti e ai nazisti. e a mamma, donna dal carattere straordinario e dotata di un senso di umanità rara. Lo dovevo, soprattutto, ai sentimenti democratici della mia comunità, che non è solo Cantiano, ma tutto il territorio che va da Gubbio a Pesaro e che si assomiglia a tante altre province in questa parte dell’Italia di mezzo».

MARTINO PANICO è nato a Cantiano, dove risiede, nel novembre del 1953. È stato dirigente della pubblica amministrazione in vari enti tra cui sindaco di Cantiano e presidente della Comunità montana del Catria e Nerone

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