Ecosia, l’alternativa a Google che salva le foreste

Ecosia non è che un motore di ricerca, proprio come i ben più noti Bing e Google. La caratteristica di
Ecosia è però la particolare gestione dei guadagni. I motori di ricerca, infatti, possono generare grossi profitti per chi li gestisce, grazie alla raccolta dati e alla pubblicità promossa per i link sponsorizzati.  In pratica, ogni volta che facciamo una ricerca, stiamo facendo guadagnare il proprietario del motore di ricerca stesso, seppur indirettamente.
È questo il punto di partenza di Ecosia: un team internazionale di 18 ragazzi ha pensato di utilizzare questi ricavi per un fine filantropico. Hanno così fondato un nuovo motore di ricerca, i cui ricavi saranno utilizzati per riforestare alcune zone delicate di Madagascar, Peru e Burkina Fasu.
Lo statuto dell’azienda impone infatti di utilizzare almeno l’80% dei ricavi mensili nella piantumazione di nuovi alberi.
Un altro aspetto interessante di questo motore di ricerca è sicuramente l’interfaccia, che ci avvisa in tempo reale di quante piante sono state piantate grazie al nostro contributo. Si tratta ovviamente di una stima, anche perché sembra che per ora i ricavi derivino solo dai click sulle pagine sponsorizzate.

La pagina iniziale ci informa anche degli alberi totali piantati fino ad ora, che superano già i sei milioni. Sfortunatamente non è disponibile un’estensione per Microsoft Edge, mentre è già scaricabile quella per Opera, altro browser dalle ottime qualità, basterà impostare Ecosia come browser predefinito per ogni ricerca e il resto è fatto.

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