la Bolla Fredda presente sul Nord Atlantico, minaccia il clima europeo! Intanto Ottobre mostrerà il suo aspetto più crudo!

Sul Daily Mail è apparso un articolo-intervista riguardante il problema delle basse temperature presenti sull’Atlantico Settentrionale negli ultimi mesi, fenomeno che potrebbe influenzare pesantemente il clima europeo dei prossimi anni.

Nel periodo Gennaio – Agosto le temperature della zona a sud della Groenlandia sono precipitate ai loro livelli più bassi di sempre, e gli scienziati temono che la causa sia dovuta allo scioglimento delle imponenti quantità di acque fredde della Grande Isola, che avrebbero indebolito la Corrente del Golfo, il “nastro trasportatore” di acque calde del Golfo del Messico che mitigano il clima europeo.

In particolare, il Dr. Michael Mann, della Pennsylvania State University, ritiene che tale Corrente si sia indebolita ad un ritmo che non si è mai visto negli ultimi 1000 anni.

Un crollo della Corrente del Golfo potrebbe risultare determinante per modificare il clima delle due sponde dell’Atlantico Settentrionale, sia del Nord America che dell’Europa.

Però, una spiegazione alternativa, anche se gli effetti climatici potrebbero essere simili, riguarda il ciclo dell’AMO, Oscillazione nord atlantica, in base al quale le temperature dell’Atlantico Settentrionale scenderebbero per cause naturali, per una serie ciclica della durata di decenni, e forse con effetti maggiorati dovuti alla scarsa attività solare.

Questo, del resto, è quanto accadde durante gli anni peggiori della Piccola Età Glaciale, quando le temperature del Nord Atlantico erano calate e le specie ittiche migrate verso sud.

Un effetto simile lo abbiamo visto la scorsa estate, quando i banchi di merluzzo sono scesi a latitudini meridionali rispetto alla norma.

E ne ha risentito il clima estivo delle Isole Britanniche e del Nord Europa, con temperature più basse della norma…

Forse, ne risentiremo anche noi, durante la prossima stagione fredda!

Mappa delle anomalie termiche di Agosto tratta dal NOAA.; è ben visibile la “Bolla fredda” presente sull’Atlantico Settentrionale.

04 ott 15 agosto

 

Credits Wing-Chi Poon su WikimediaCommons. Scenario tipico di circolazione generale dell’atmosfera che comporta inverni rigidi in Europa.
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Ragionando con la memoria breve tipica dell’uomo, si ha l’impressione che il Clima si sia così estremizzato che dai 30 gradi si passi più velocemente che nel passato a temperature invernali.

Questi giorni hanno fatto notizia le immagini di Mosca sotto le prime fitte nevicate, specie perché in città alla fine di Settembre si registravano temperature mitissime, che battevano i record di caldo. Mentre adesso nevica.

Osservando le proiezioni meteo a lungo termine, sempre con la dovuta consapevolezza che sono da confermare, si ha la sensazione che in Europa, ed in parte anche in Italia, durante l’ultima decade di Ottobre piomberà l’Inverno, o un clima temporaneamente invernale con dettagli da definire nei prossimi giorni..

Anche sulla durata della fase fredda non possiamo dare stime precise. In questo editoriale ci limiteremo solo a evidenziare che quello che potrebbe accadere è avvenuto anche nel passato, ed anzi, in epoche storiche non lontanissime, avvenne ben di peggio di quello che per ora si prospetta (ma perché no? Potrebbe anche succedere di peggio!).

Era la fine di Ottobre 1997, la Russia europea viveva un periodo di freddo precoce, e sull’Europa centrale si formò un’area d Alta Pressione che iniziò a spingere verso l’Italia aria via via sempre più fredda, sino a divenire gelida.

Ad accelerare il richiamo di quell’aria fredda fu la formazione di un minimo di Bassa Pressione sulla Sardegna, dove si scatenarono 3 giorni di intemperie di rara violenza, con venti d’uragano.

Con il termine d’uragano non intendo affermare che in Sardegna ci fu un uragano, bensì che l’area di relativa Bassa Pressione con associate piogge diffuse a tutta la regione, persino alluvionali sulla costa orientale, furono accompagnate da venti tempestosi, con raffiche di oltre 150/170 km orari. Si ebbero anche delle vittime per le incredibili mareggiate.

Il 29 Ottobre in Italia giunse una sorta di Buran o Burian, e dalla Russia europea irruppe aria gelida sul Centro Nord Italia, facendo piombare le temperature a valori che in questi ultimi Inverni si è faticato ad osservare.

Una fortissima Bora gelida iniziò a soffiare su Trieste il 28 Ottobre 1997, la neve cadde a Mondovì, in Piemonte, sul Passo della Cisa, sul Monte Cimone con temperatura crollata d’improvviso a -10,0°C, mentre il vento di Bora soffiò fino ad una velocità di 94 km/h a Trieste, di 68 km/h a Verona, di 70 km/h ad Udine. La neve cadde alle porte di Bologna e Firenze. Nevicò in Appennino centrale.

Il 29 Ottobre si raggiunsero temperature minime più tipiche di gennaio che di ottobre, ne citiamo alcune: -12°C Dobbiaco, a Milano Malpensa -6°C, -3°C a Torino dove il 28 cadde la neve senza far comunque presa in città (le colline in città si sono imbiancate di neve), -3°C Udine, -5,0°C a Piacenza, -3,0°C a Novara, Brescia, Vicenza, -1,0°C a Venezia.

Sul Nord Italia si ebbe un’ondata di gelo precoce, spesso con fortissimi venti che accentuarono la sensazione di freddo. Ma fece freddo in tutta Italia, ed anche i sindaci di città del Sud Italia, come Bari, emisero l’ordinanza che prevedeva l’accensione anticipata dei termosifoni.

Il 30 Ottobre la temperatura calò ancora, e si misurarono a -5,0°C a Piacenza ed a Novara, -5°C a Brescia, -7,2°C alla Malpensa e -1,9°C a Milano Linate, -6,5°C all’aeroporto friulano di Ronchi dei Legionari, dove il vento soffiò di nuovo fortissimo a 92,5 kmh, -11,0°C sul Monte Cimone e -5,4°C sul Monte Terminillo, nel Lazio.

Quello della fine di Ottobre 1997 fu un evento di freddo che è un precedente recente da rammentare quando, verso la fine dell’Ottobre 2015 parleremo di freddo precoce (mai visto?!), nevicate a bassa quota. Si, perché alla fine di Ottobre 2015 potrebbe giungere un anticipo di Inverno, o quell’Inverno che poi forse non avremo durante la stagione fredda.

Insomma, la storia del clima recente ci può essere di supporto per meglio comprendere i limiti estremi del tempo che fa, perché il Clima, e quindi il tempo atmosferico di una due settimane sono soggetti a ciclicità, ovvero a periodi di ricorrenza variabili.

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