Romanzo “Romulus” dello scrittore austriaco Franz Spunda, pubblicato nel 1934.
(Suo personale racconto in chiave mitologica delle origini romane).
(Trama del racconto tratta dalla recensione di Julius Evola in “La tradizione romana”, Edizioni di Ar).
Il nome originario di Romolo è Aruns
Aruns è figlio di un principe di origine straniera mentre la madre è una sacerdotessa etrusca
di nome Rumnilla.
Contro il principio ginecocratico etrusco e pelasgico delle “Madri”, Aruns sente erompere
in sè lo spirito guerriero di Marte, dio difensore dello Stato e protettore della gioventù guerriera.
Questa forza pugnace che è in lui viene simboleggiata dalla figura del Lupo.
Aruns alla ricerca della sua vera natura che crede sia quella del Lupo si pone ora sulle tracce
del padre, il principe Gorms.
Prima di partire Aruns visita la grotta della Sibilla e qui a contatto con la profetessa che parla senza sorriso e con voce veritiera del dio, subisce esperienze iniziatiche profonde e misteriose venendo così a mutare la sua natura interiore di Lupo, di guerriero in quella di Aquila, simbolo di natura regale.
Ora Aruns non è più il Lupo, il ribelle capace solo di travolgere ma si è trasformato in Aquila,
è capace ora di costruire !
Così trasformato Aruns viaggia verso le terre del padre dove di lui ritrova solo il cadavere riportato
lì da un manipolo di guerrieri al principe fedele.
Aruns giunto poi nelle terre del Nord osserva le popolazioni che ci vivono e che lui rispetto alla
sua nuova vocazione aquilina, giudica troppo individualiste.
Il sentimento del servire è infatti a loro sconosciuto, il loro orgoglio guerriero non tollera nessuna superiore unità facendo di ogni ceppo il nemico dell’altro.
E’ quella del Nord la terra del Lupo non dell’Aquila, è la terra del dio Marte e non quella del dio Apollo protettore delle leggi e tutore dell’ordine, dio al quale Aruns adesso si ispira.
E’ quindi nel Sud, in Italia dove Aruns ora trasformatosi in Romolo riconosce il luogo e le genti
per la realizzazione del suo ideale di Comunità e di Stato.
Ed aiutato dall’indole di quelle popolazioni, questo ideale Romolo lo realizzerà.
Con la fondazione di Roma il dominio temporaneo del Lupo si trasforma infatti nel dominio eterno dell’Aquila, nuovo simbolo della romanità.
Gaetano Dini – Rimini, prima mattina e primo pomeriggio del 03.05.2015
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