Marche a rischio idrogeologico, oltre 42mila le frane attive

Costo dei danni superiore di quattro volte alla prevenzione, Italia Nostra: “Politica si impegni per la sicurezza”

Le Marche sono uscite flagellate da questa recente ondata di maltempo che ha caratterizzato la giornata del 5 marzo 2015. Una giornata in cui si sono verificate mareggiate, in cui i fiumi si sono ingrossati per via delle abbondanti piogge cadute su tutto il territorio regionale, in cui i venti hanno fatto cadere diversi alberi e spezzare molti rami e in cui la neve ha complicato la circolazione nelle zone vicine all’Appennino.

Ln’ondata di maltempo che, partita dal nord della regione Marche, ha causato danni e richiesto gli interventi dei soccorsi in tutto il territorio regionale.

A Urbino una donna è morta nella zona dei collegi universitari, schiacciata da un albero caduto a causa delle forti raffiche di vento. Per precauzione sono state chiuse scuole e facoltà universitarie anche il 6 marzo.
Frane, smottamenti e buche sono state ‘protagoniste’ della circolazione automobilistica sulle strade della provincia di Pesaro Urbino, dove sono ingenti i danni causati dal maltempo.
Sempre il vento, oltre a causare le mareggiate che hanno eroso la costa pesarese, ha abbattuto molte piante, cartelloni stradali e coperture nel pesarese.

L’allarme per il rischio idrogeologico che compare in questi giorni su tutti i quotidiani conferma quanto asserito dalla associazioni ambientaliste marchigiane nel documento “Le Marche che noi vogliamo“, indirizzato a tutte le forze politiche che si candidano a governare la regione Marche nei prossimi cinque anni.

“L’ambiente necessita di una profonda e programmata attività di risanamento idrogeologico ed ecologico; questo dovrà rappresentare il maggiore impegno della Regione Marche per i prossimi cinque anni” afferma il gruppo regionale di Italia Nostra.
Associazioni degli agricoltori, ordine dei geologi, esperti, botanici, urbanistici, tutti da anni sostengono che questo debba essere il principale impegno della amministrazione pubblica nelle Marche ed in Italia.

Come più volte fatto presente dalla Protezione Civile, il costo dei danni è almeno quattro volte superiore ai costi della prevenzione, senza considerare i lutti ed il dolore delle famiglie e delle comunità locali.

In una situazione in cui tutte le Marche sono a rischio idrogeologico, 239 comuni su 239, e con 42.522 frane in attività, Italia Nostra e le altre associazioni ambientaliste marchigiane che hanno sottoscritto il già citato documento, si aspettano che nei programmi di governo delle varie forze politiche la lotta al dissesto idrogeologico rappresenti per davvero il loro primo impegno, e non solo a parole.

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