Sta per esaurirsi la parentesi invernale che ha interessato l’Italia, dapprima con nevicate anche in pianura sul Nord Italia tra il 5 e il 6 febbraio e poi, tra l’8 e il 9 febbraio, con una irruzione di aria artica attraverso i Balcani sulle regioni del Medio Adriatico e al Sud, con nevicate anche su molte città anche costiere. Nei prossimi giorni però le temperature subiranno ovunque un brusco balzo all’insù per poi stabilizzarsi fino a circa il 25 febbraio su valori non certo invernali, come mostrano le medie d’ensemble delle temperature previste a 850 nei prossimi 15 giorni. Insomma sembra che l’inverno voglia prendersi un lungo periodo di riposo, almeno fino ai primi giorni della terza decade.
Una conferma credibile dell’evoluzione in tal senso della stagione viene dalla Stratosfera polare, ricordando che dalle vicende vortice polare stratosferico (VPS) dipendo le irruzioni o meno di aria polare verso le medio-basse latitudine. In particolare per tutto il mese di gennaio il VPS è rimasto “splittato” verso il Nord America (fig.1), disertando totalmente l’Europa. Solo in questa prima decade di febbraio il VPS è stato costretto ad allungarsi verso l’Europa a seguito da una intrusione fino al polo dell’anticiclone canadese (fig.2 ),con conseguente stratwarmig provocato dalla porzione stratosferica calda dell’anticiclone medesimo (gli anticicloni “freddi” invernali sono freddi fono a 3-4 km, ma poi “caldi” al di sopra). Ecco perché in questo primo scorcio di febbraio abbiamo assistito più volte all’arrivo di più nuclei di aria polare verso i Balcani e da qui fino all’Italia, con gli effetti cdi cui abbiamo parlato all’inizio.Quando invece il vortice si ricompatta entro il circolo polare, come sembra debba avvenire nella seconda decade del mese(fig.3), allora risultano vane le speranze di vedere l’arrivo di correnti fredde e nevose fino alla nostra penisola. In particolare, facendo riferimento ancora alla figura 3, non sembra in atto nessun nuovo tentativo dell’anticiclone canadese di sloggiare verso l’Europa il VPS. Anzi sembra probabile un processo di “bilobazione” che riporterà di nuovo il freddo polare sul Nord America. Ma anche nell’ipotesi che tale evento possa accadere tra il 19 e il 25 del mese, occorrerebbero 7-8 giorni perché il conseguente stratwarming possa catapultare di nuovo il VPS verso l’Europa continentale.
Una conferma credibile dell’evoluzione in tal senso della stagione viene dalla Stratosfera polare, ricordando che dalle vicende vortice polare stratosferico (VPS) dipendo le irruzioni o meno di aria polare verso le medio-basse latitudine. In particolare per tutto il mese di gennaio il VPS è rimasto “splittato” verso il Nord America (fig.1), disertando totalmente l’Europa. Solo in questa prima decade di febbraio il VPS è stato costretto ad allungarsi verso l’Europa a seguito da una intrusione fino al polo dell’anticiclone canadese (fig.2 ),con conseguente stratwarmig provocato dalla porzione stratosferica calda dell’anticiclone medesimo (gli anticicloni “freddi” invernali sono freddi fono a 3-4 km, ma poi “caldi” al di sopra). Ecco perché in questo primo scorcio di febbraio abbiamo assistito più volte all’arrivo di più nuclei di aria polare verso i Balcani e da qui fino all’Italia, con gli effetti cdi cui abbiamo parlato all’inizio.Quando invece il vortice si ricompatta entro il circolo polare, come sembra debba avvenire nella seconda decade del mese(fig.3), allora risultano vane le speranze di vedere l’arrivo di correnti fredde e nevose fino alla nostra penisola. In particolare, facendo riferimento ancora alla figura 3, non sembra in atto nessun nuovo tentativo dell’anticiclone canadese di sloggiare verso l’Europa il VPS. Anzi sembra probabile un processo di “bilobazione” che riporterà di nuovo il freddo polare sul Nord America. Ma anche nell’ipotesi che tale evento possa accadere tra il 19 e il 25 del mese, occorrerebbero 7-8 giorni perché il conseguente stratwarming possa catapultare di nuovo il VPS verso l’Europa continentale.
Come dire che almeno fino al 25 febbraio freddo e neve fino a bassa quota staranno probabilmente lontani dalla nostra penisola.