Una pista ciclabile al posto della cortina di ferro che divideva l’Europa

eu_engl_2012_01-798x1024Quasi 7000 chilometri di pista ciclabile ripercorrono la cortina di ferro che divise l’Europa, dal Patto di Varsavia fino alla caduta del muro di Berlino.Un percorso per riscoprire la storia dell’Europa. Una pista verde che trasforma quello che fu il confine tra Europa dell’Ovest e dell’Est in un trait d’union della cultura europea, grazie anche alla mobilità dolce.

È questo il progetto proposto in Parlamento dal deputato tedesco Michael Cramer, che nel 2005 vide nella “Iron Curtin Trail” un modello di turismo sostenibile.
Si tratta di quasi 7000 chilometri (6.800 per la precisione), che vanno dal Mar Nero a sud fino al Mare di Barents a nord. E ironia della sorta quella che era considerata una “cintura della morte”, è oggi una “cintura verde”, trasformata in uno straordinario habitat per piante e animali grazie a decenni di isolamento.

 

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Una vera e propria riserva naturale, patrocinata e protetta dallo stesso Mikhail Gorbachev, ex presidente dell’Unione Sovietica e presidente di Green Cross International (GCI). La “Pista della Cortina di Ferro” attraversa ben 150 parchi naturali, tre riserve naturali Schaalsee, Elbaue e la Rhoen e il Parco Nazionale del Harz Mountains.
Non solo natura. Ci sarà la storia ad accompagnare chiunque si addentrerà attraverso questo confine storico, teatro di numerose battaglie e culla della cultura europea. Un’opera di straordinaria importanza, culturale ed ambientale, che ha visto la collaborazione di norvegesi, russi, finlandesi, estoni, cechi, tedeschi, slovacchi, ungheresi, rumeni, croati. Una pista che trasuda ad ogni chilometro tutta l’identità del Vecchio Continente.

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