Apecchiesi in festa attorno al Luminamars

Nel piazzale di via circonvallazione diventato da circa un decennio la sua sede naturale si è tenuta ieri sera la tradizionale festa del Luminamars.
Intorno al grande falò un tempo fatto di solo legno di ginepro per la vigilia della festa di San Giuseppe,si sono ritrovati gli apecchiesi di ogni età, in compagnia della musica del mitico concertino e di un buon bicchier di vino offerto dai tanti Giuseppe della comunità.
Quest’anno arricchito dalla celebrazione della Santa messa in onore del padre putativo del bambin Gesù attorno al grande fuoco con la benedizione dei papà con i loro figli.
Anche la Pro loco ( organizzatrice dell’evento) attivissima Come sempre ha offerto un gradito rinfresco a tutti i presenti.

Il falò nei tempi antichi sono stati parte di un rituale di purificazione e di consacrazione.I Fuochi, sono riti silvestri pagani e avevano il significato di celebrare l’arrivo della primavera e l’invocazione di una buona annata per la raccolta nei campi. Talvolta era montato, su di una pertica, un fantoccio che impersonificava appunto l’inverno che i festanti esorcizzavano bruciandolo insieme alla legna.Su queste motivazioni è stata innestata successivamente la ricorrenza religiosa di San Giuseppe il 19 Marzo.La simbologia, travasata in riti cristiani, è giunta fino ai giorni nostri senza quasi più l’originale significato. Intorno al falò si canta e si ascolta musica popolare per evocare San Giuseppe che, nel corso dei secoli, s’era andato a sostituire al dio Pagano. Analogamente ad oggi si approfittava del momento di aggregazione paesana per festeggiare la comunità e per la socializzazione tra i suoi membri.

 

 

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