Comunicato del NOTUBO

Buonasera,
vi comunichiamo  che da alcuni giorni il Ministero dello sviluppo
economico ha avviato una consultazione pubblica on line sulla
strategia energetica del nostro Paese, che – così si legge sul sito
del Ministero – “espliciti in maniera chiara gli obiettivi principali
da perseguire nei prossimi anni, tracci le scelte di fondo e definisca
le priorità d’azione – pur sapendo di agire in un contesto di libero
mercato e con logiche di sviluppo non controllabili centralmente”.
La consultazione pubblica resterà aperta fino al 30 novembre prossimo.
Ciascuno di noi potrà rispondere alle domande che il Ministero ha
formulato, cliccando su “accedi alla consultazione”. Sarebbe cosa
opportuna e gradita inoltrare al Ministero i nostri pensieri sia
singolarmente che a nome delle organizzazioni di appartenenza.

Ecco il link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&viewType=1&id=2024513&idarea1=0&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=4&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showMenu=1&showCat=1&showArchiveNewsBotton=0&idmenu=3367

Distinti Saluti

PS:  nel Blog di Maria Rita D’Orsogna (http://dorsogna.blogspot.it/),
la scienziata che si batte contro le trivellazioni in Abruzzo,
possiamo trovare alcune informazioni e le sue opinioni su questa
consultazione. Sotto il suo post su questo argomento:

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di aprire una pagina
per una “Consultazione” fra noi cittadini sulla strategia energetica
da intraprendere a livello nazionale, come circolato da un email di
Enzo di Salvatore.

Il link e’ qui, ed e’ abbastanza lungo e complicato. Secondo me e’
fatto non tanto a beneficio del cittadino medio, quanto per confondere
le idee alla gente e per farci sentire piccoli e stupidi.

Si parla della SEN – una sigla che sta per “strategia energetica
nazionale” e poi ci sono 24 domande.

.. Eh?

24 domande!

Addirittura!

24 domande che quasi ci vuole l’interprete – con parole auliche o
scopiazzate dall’inglese in una sorta di linguaggio astruso in cui non
si capisce niente.

Ma perche’ questi non possono scrivere in modo semplice, senza bisogno
dell’azzecca garbugli?

O sono cosi’ tecnici che si inventano un linguaggio per conto loro?
Ripeto, secondo me, e’ solo per sceneggiatura, e per farci sentire che
la democrazia e’ cosa loro e non nostra, come se per dire cosa pensi
devi sapere il significato di cose fuori dal linguaggio e dalle
preoccupazioni comuni.

Si parla di “partenariato pubblico-privato”, del titolo V della
Costituzione, senza ricordare cosa dice il titolo V della
Costituzione, dell'”assetto corrente”, della modernizzazione del
sistema di “governance”, del “mercato retail”, della “policy”, del
“surplus di potenza”,  della seconda e terza generazione di
biocarburanti – e quali sarebbero di grazia? – del “mercato spot”,  di
“hub”, della “borsa gas liquida”, di “audit energetici”, di
“trade-off”.

E che e’ sta roba?  Ma l’Italiano normale questi lo sanno?

E al lattaio dell’Ohio di Montanelli, o alla casalinga di Voghera,
hanno pensato?

Questo paese e’ loro tanto quanto lo e’ delle banche, caro Passera.

Perche’ non capiscono lorsignori professoroni che la democrazia e’
invece per tutti, e che occorre rendere il linguaggio accessibile a
tutti, che occorre spiegare le cose in maniera chiara e facile, se
veramente si vuol sentire il parere della gente, in modo costruttivo.

Una delle domande che mi fanno piu’ rabbia e’ questa:

“C18. Quali interventi privilegiare per la ristrutturazione e lo
sviluppo del settore della raffinazione?”

No caro governo, non ci siamo. Non e’ il governo che deve pensare a
come “ristrutturare e sviluppare”
le raffinerie. Quelli sono stabilimenti PRIVATI da cui tirano fuori un
sacco di soldi, e ci deve pensare chi le opera a ristrutturarle e a
svilupparle. Il governo deve solo MULTARLE e MULTARLE in maniera
salata ogni volta che sfondano i limiti legali, ed IMPORRE loro di
abbassare le emissioni prima che si diventi una grande Taranto.

I soldi, le spese, sono a carico LORO, non delle collettivita’.

Capito?

Eccone un altra

“C20. Quali sono le azioni/iniziative, a livello nazionale, regionale
e locale da adottare per favorire un maggiore coinvolgimento delle
collettività e sviluppare un processo condiviso di accettazione
pubblica dei progetti minerari?”

E qui l’inganno e’ evidente. Evidente perche’ gia’ partono con l’idea
che debba esserci questo “progetto condiviso dei progetti minerari”.

Carissimo Passera e compari, questo non succedera’ mai.

E sapete perche’? Perche’ e’ tutta l’Italia che sottosta’ a questi
“progetti minerari” e chiunque abbia un po di sale in zucca – da
Oristano a Pantelleria, da Carpignano Sesia a Bomba – si rendera’
conto che bucare qualsiasi angolo di Italia portera’ sono danni,
malattie, disoccupazione e poverta’ – come in Basilicata.

Per cui tutta la vostra propaganda non servira’ ad un bel niente: e’
impossibile convincere una persona intelligente all’accettazione
pubblica di campi di petrolio dietro casa.

Io credo invece – dopo due settimane a sentire le preoccupazioni degli
italiani –  che il cittadino comune sia fortemente preoccupato della
situazione ambientale in Italia e che non ne vogliano sapere piu’ di
trivelle, trivelle, trivelle o come dite in liguaggio aulico dei
vostri “progetti minerari”.

Il mio pensiero e’ semplice, ed e’ questo:

1. Non vogliamo essere bucati in lungo ed in largo e per nessuna
ragione allo sfruttamento di monnezza petrolifera, inquinante e
scadente – perche’ e’ questo che abbiamo nel nostro sottosuolo – e lo
sanno pure i petrolieri;

2. Non vogliamo diventare un “autostrada del gas” o come piace dire a
voi un “hub” per scorrimento a basso costo di metano dal Nord Africa
al Nord Europa, con opere di stoccaggio e metanodotti in zone
pericolose e sismiche e a beneficio di altre nazioni o di speculatori;

3. Non vogliamo essere una colonia delle ditte del petrolio che ci
prendono di mira perche’ qui e’ la bonanza delle trivelle, che
arrivano e distruggono tutto quello che di buono c’e’ gia’ sul
territorio, lasciandoci dietro tre lire;

4. Non vogliamo piu’ raffinerie di nessun genere – ne abbiamo 18, la
Novegia 2, con tutto il petrolio che tirano fuori.  E per quelle che
gia’ esistono vogliamo norme piu’ severe per i petrolieri, vogliamo
multe a chi inquina, vogliamo bonifiche fatte a spese degli
inquinatori e non della collettivita’;

5. Vogliamo invece sapere chi ha inquinato con idrocarburi pesanti il
lago Pertusillo in Basilicata, contenente acqua destinata al consumo
umano in Puglia, e vogliamo che chi chiunque sia stato venga multato
pesantemente;

6. Vogliamo invece leggi contro il fracking in Toscana e in Sardegna;

7. Vogliamo invece il rispetto di un fascia di trivellazione di 100
miglia come fanno negli USA per i nostri mari da Venezia al Salento;

8. Vogliamo invece il risparmio energetico, vogliamo la crescita del
settore delle rinnovabili in modo diffuso e per riccezza distribuita e
reale delle persone e non delle multinazionali;

9. Vogliamo invece che tutto il patrimonio culturale, paesaggistico,
storico di questa nazione, unico e bellissimo, sia valorizzato, e per
davvero in modo da migliorare l’Italia;

10. Vogliamo invece che i politici per primi diano l’esempio e si
rendano conto che questa non e l’Arabia Saudita, ma la nostra casa.

Ecco, senza neanche una parola di inglese.
Facile facile.

————–
Ecco qui altre domande sul semi assurdo:

C11. Opportunità e rischi di una progressiva migrazione
nell’approvvigionamento da un mercato legato a contratti di lungo
periodo a un mercato spot. Quale è il migliore mix tra i due nella
situazione italiana?

C1. La definizione degli obiettivi principali implica delle scelte di
trade-off con altri obiettivi di politica energetica perseguibili.
Quali eventuali obiettivi diversi dovrebbe indirizzare la SEN, tenendo
conto del contesto internazionale e del punto di partenza del Paese?

C10. Aumento della liquidità sulla borsa gas: quali strumenti più
idonei per favorire lo sviluppo di una borsa gas liquida e competitiva
e incentivare lo spostamento di volumi significativi di gas verso di
essa?

C7. In particolare per quanto riguarda i Certificati Bianchi,
l’estensione dei soggetti obbligati anche a società di vendita (come
in Francia o in Inghilterra) e/o ad altri operatori potrebbe aumentare
il numero di soggetti direttamente coinvolti, risultare più “vicino”
ai clienti finali e alle loro esigenze e quindi facilitare il
raggiungimento degli obiettivi? Quali opportunità di revisione del
meccanismo in questo ambito?

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1 thought on “Comunicato del NOTUBO

  1. complimenti a landigeo per le riprese sui cinghiali.Sono in sintonia con Acqua per quanto riguarda le concessioni alla val di meti.Non svendiamo, non svendiamoci abbiamo l’oro e forse non lo sappiamo.il futuro si costruisce anche da queste scelte.

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