Come si differenzia la carta dell’uovo di Pasqua

La conosciamo come “carta” ma in realtà ha poco a che fare con la cellulosa. La vediamo scintillante e potremmo pensare che sia alluminio, ma non è così. In parte è plastica ma non del tutto. Ma cos’è quest’oggetto dalla composizione così complessa?

E’ l’involucro che ricopre le uova di Pasqua, un imballaggio che nel caso vogliate disfarvene (dopo magari averlo riusato in modo creativo) non va buttato nella raccolta differenziata. Infatti, se inserissimmo l’involucro che ricopre le uova di cioccolato tra le domande del test “questo dove lo butto?”, la risposte sarebbe “indifferenziato”: si tratta di un poliaccoppiato con uno strato plastico di polipropilene che non può essere riciclato.

Negli anni scorsi avevamo già fatto un calcolo che, per quanto approssimativo, potesse dare una dimensione alla mole di fogli da imballaggio non riciclabili per le uova pasquali conferiti in Italia. Secondo la rilevazione di Confartigianato (anno 2008) nei giorni che precedono la Pasqua erano stati venduti circa 48.000 quintali di uova di cioccolato, considerando una media di 500g per uovo si arriva a 9 milioni e 600mila uova di pasqua vendute. Il poliaccoppiato che avvolge il dolciume pesa 30 grammi al metroquadro. Stimando per difetto in un metroquadro la carta necessaria per imballare un uovo da 500g, ne risultano 288.000 kg di poliaccoppiato non riciclabile (e quindi destinato all’incenerimento) prodotto ed immesso sul mercato.


bidone verde dell’indifferenziata, con ferro, plastica, organico


bidone verde dell’indifferenziata con CARTONE

bidone bianco dell’indifferenziata con CARTA e RIFIUTI ORGANICI


bidone bianco dell’indiferenziata con sacchi pieni di CARTA


bidone rosso della carta VUOTO, di fianco a quello dell’INDIFFERENZIATA della foto sopra

8 thoughts on “Come si differenzia la carta dell’uovo di Pasqua

  1. Il problema è che molti apecchiesi non riciclano proprio!
    Basta guardare quando si va a buttare la spazzatura, poi ci arrabbiamo per le potature, il tubo, il viale di velluto sporco ecc.
    Fondamentalmente ci meritiamo tutto ciò!

  2. Forse quelli che si arrabbiano per le potature, il tubo, il viale di velluto ecc. la differenziata la fanno e magari la fanno con scrupolo … forse non tutti si meritano tutto ciò, ma le cose vanno così.

  3. Ho pochi elementi per stabilire se la differenziata viene fatta correttamente o meno.
    Per quel che vedo, e non solo attorno a casa, ne ho tratto alcune considerazioni.

    1) Nella maggioranza dei cittadini c’è la buona volontà di differenziare.
    2) Nella stessa c’è una enorme disinformazione sulle tipologie dei prodotti differenziabili e ciò, in perfetta buona fede, provoca errori di introduzione nei contenitori (basta una bottiglietta di succo buttata nell’umido per mandare a puttana l’intero contenitore).
    3) In molti casi si tratta di gente anziana che non può, e mai potrà, capire la differenza tra un PET e un PVC.
    4) La irregolarità nel servizio di svuotamento o la effettuazione tardiva ingenera casino (ho notato personalmente un anziano gettare l’umido nel cassonetto giallo perché quello marrone e tutti gli altri “gontavano” (e questo non durante il nevone!!!).
    5) Ho altresì notato che qualcuno ha scoperto il modo di aprire il coperchio della indifferenziata e ci butta gli pneumatici usati. Già che di questi giorni i vigili girano alla “di tutto e di più” ne manderei un paio dai gommisti locali a dire loro:” Signori, questo non va fatto, altrimenti vi prendete una chioccata!”. Quelli con la coscienza a posto (e ce ne sono) resteranno sorpresi ma non avranno nulla da temere, quelli border-line invece si daranno (spero) una regolata.
    6) Per il resto c’è da avere pazienza. Ogni novità comportamentale ha bisogno di tempo (e iniziale informazione/sorveglianza benevola) per essere assimilata e andare a regime.
    Sono fiducioso. E soprattutto se vedete qualcuno che sbaglia, ditegli amichevolmente come sarebbe meglio fare. Però diteglielo!

  4. Fer, la mia è una provocazione, ma se leggi i dati forniti da legambiente, fino all’anno scorso la provincia di Pesaro era all’ultimo posto della regione e il nostro Amatissimo Comune era al penultimo posto, siamo gli ultimi degli ultimi.
    Gesù diceva: ” beati gli ultimi che saranno i primi”, ma qui non si va avanti…..purtroppo.
    Appena ho tempo ti farò vedere delle “belle” foto!

  5. ho sentito dire, che certa gente mette i rifiuti, volontariamente, nel bidone sbagliato.
    La motivazione sarebbe quella di manifestare un’azione contriaria ai verdi!
    Penso che chi gestisce i rifiuti sarebbe ora che intervenga con la mano pesante.
    Ma tra le competenze del nuovo corpo della Polizia Municipale, non rientra anche questo settore?

  6. bengodi scrive:
    12/04/2012 alle 15:37

    ho sentito dire, che certa gente mette i rifiuti, volontariamente, nel bidone sbagliato.
    La motivazione sarebbe quella di manifestare un’azione contriaria ai verdi!

    Dico io:
    sarebbe come tagliarsi il proprio membro per fare un dispetto alla moglie.
    per la tua domanda ho mandato personalmente una lettera al comune chiedendo dove fosse la vigilanza. la risposta in data 14/11/2011 è stata, cito testualmente:

    insieme ai kit per la raccolta dell’umido sono stati distribuiti anche i depliant per illustrare le modalità di raccolta;
    attualmente Marche Multiservizi sta’ sostituendo i cassonetti per la raccolta indifferenziata.

    inoltre mi scrivono che continueranno a sollecitare marche multiserviizi al fine di proseguire la vigilanza.

    in sostanza da novembre i bidoni sono sempre quelli e di persone “vigili a vigilare”, non se ne è visto nessuno.

  7. Ho visto personalmente mio suocero infilare il sacchetto dell’umido nella indifferenziata, nonostante prima di uscire gli sia stato detto: “Questo va nel buzzo marrone!”
    Sono certissimo della sua buonafede. Semplicemente, a 88 anni, NON E’PIU’ POSSIBILE fargli capire l’importanza di certi comportamenti.
    Ben vengano i controlli! Legnate su legnate ai/alle 20-50enni che sgarrano! Ramanzine e preavvisi di stangate ai/alle 50-70enni. Tolleranza e comprensione oltre i 70 perchè sarebbe un prendersela con il vento.
    L’assimilazione di nuove norme di comportamento richiede tempo. Acora una volta, come sempre, servono controllo e buonsenso.

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