La primavera quest’anno comincia il 20 marzo (e non il 21)

Il 2012 è un anno bisestile e come tale ha un giorno in più: il 29 febbraio e quindi è logico, un puro e semplice conto aritmetico ce l’assicura, che la primavera arrivi un giorno prima, dato che scatta 80 giorni dopo l’inizio dell’anno. E negli anni bisestili, sempre per quel giorno in più, l’80º giorno è proprio il 20 marzo e non il 21. La primavera infatti dipende dalla posizione della Terra nella sua orbita attorno al Sole , e non certo dal calendario.
E con la primavera l’uomo riprende le consuete attività di questa stagione, la preparazione dei giardini, degli orti, le potature ecc.
Ecco un esempio dove l’uomo è intervenuto con tutta la sua forza, forse anche troppa!

Parco del Biscubio 

26 thoughts on “La primavera quest’anno comincia il 20 marzo (e non il 21)

  1. Il pollice ce l’ho grigio. Di agronomia ne so ZERO.
    Capisco le “tosature” fatte a suo tempo in Via Dante e Via Matteotti; le chiome si estendevano sin sopra i tetti causando problemi di intasamento grondaie ecc.
    Capisco meno il paesaggio spettrale creato qualche giorno fa nel vecchio “mercato di bestiame” osservabile dal Ponte di Cicolo. Assomigliava tanto al Day After di Hiroshima che l’ho fotografato anch’io.
    Un lavoro meno radicale e più ragionato, li dove le piante non infastidivano nessuno, sarebbe stato auspicabile.
    Il fogliame si rigenererà velocemente, ma lo farà appunto in modo scomposto. Insomma la bella chioma fatta “a verso” possiamo scordarcela.

  2. Anche se sostanzialmente concordo con chi mi ha preceduto, sulla questione devo necessariamente dilungarmi un po’.
    Un albero per natura non ha bisogno di essere potato.
    In un giardino o in un viale è bene potarlo se ha dei rami rotti e pericolanti.
    Ma un giardino pubblico non è un orto di alberi da frutta, ha un’altra funzione e in base a questa devrebbe essere considerato.
    Ogni albero ha un suo portamento, la regolarità e l’armonia dei rami di un tiglio, ad esempio, si notano soprattutto nel periodo autunnale e invernale, in assenza di foglie.
    Sono cose importanti nel paesaggio del verde urbano.
    I “totem” lignei risultato della potatura nel Parco Biscubio non avranno mai più un portamneto naturale.
    Osservate nei prossimi anni, in assenza di foglie, l’aspetto di quei poveri alberi: monconi con ciuffi di rami attaccati al tronco.
    Più di 60 anni di vita vegetale in uno spazio pubblico devastati da un’intervento assolutamente inappropriato.
    È giusto che amministratori protempore distruggano quello che appartiene a tutti per incompetenza, superficialità, arroganza o altro?
    In altri luoghi, hanno potato con “criteri paesaggistici” che rispettano più l’albero e il paesaggio urbano, quindi si può fare.
    È un’arroganza che fatico a capire, sembra che vogliano lasciare solo macerie.

    Fer

  3. chi sono quei boia capitozzatori che si permettono di fare queste cose orribili!
    Ed ora chi parlerà contro sarà additato come “il solito verde”.
    Ma qui il problema non è tanto la difesa degli alberi, ma la questione è essenzialmente estetica, hanno trasformato una cosa bella in una cosa brutta, e che diventerà sempre più orribile. Immaginate quegli alberi quando gli spunteranno ciuffi di rami totalmente innaturali.
    Almeno smettete di parlare di turismo,
    il turismo vive di cose belle e voi tecnici e amministratori siete brutti dentro!

  4. Siamo circondati dal verde ci viviamo da generazioni e ancora non riusciamo a rapportarci in modo corretto con esso. Sembra che la motosega sia capitata per puro caso in mano a un architetto ” del futuro ” che concepisce come bellezza tutto ciò che è cemento, acciaio.
    Mica siamo a Manhattan

  5. secondo me, il sindaco di prima mattina incontra il tecnico, vanno a prendere il caffè e mentre s’incamminano verso il bar, la prima persona che casualmente incontrano, gli dicono: “ciao, mi vai a potare gli alberi del parco Biscubio?” ……..
    Oppure chi ha eseguito la potatura, soffre di una grave forma di sadismo verso gli alberi.

  6. concordo tutto quello che avete detto e la penso come voi. una cosa, ma perchè nessuno fa mai una raccomandata con ricevuta di ritorno o porta la lettera in comune e la fa mettere agli atti per chiedere spiegazioni?? perchè aspettate che siano sempre i soliti a “reclamare”? scrivete una bella lettera alzate il culacino, portatela in comune e il diretto interessato, per legge, sarà obbligato a rispondere a tutte le vostre domande.
    è ora di cambiare, muoversi!

  7. Per fortuna che nei bei discorsi fatti dai palchi e non solo siamo un paese dell’ entroterra con una natura e un’ambiente incontaminato su cui puntare e valorizzare per incrementare un’economia che langue; altrimenti avrebbero buttato una colata di catrame anche nel parco del Biscubio.

  8. Dostoevskij disse “la bellezza salverà il mondo”, di sicuro il nostro paese non darà nessun contributo.
    E comunque tutto torna, l’opera da cui è tratta questa citazione, si chiama “L’Idiota” …..

  9. orazio&co. sta al medioevo come x sta al rinascimento.
    come puoi constatare i periodi storici sono dettati dalle persone che li cambiano e non da chi “trepida”.

  10. per “Natura”, tu dici bene e parli dal di fuori ma alla fine chi trova il coraggio di affrontare Golia? Una volta c’era Giacomo, c’erano anche altri eroi, ma qui non si muove più nulla.

  11. si elfo, aspettiamo sempre giacomo….che du palle. giacomo era ed è in gamba e si da sempre da fare, ma giacomo è uno (non fraintendermi) e noi siamo in tanti, quindi piuttosto che aspettare gli altri diamoci da fare, io la mia lettere la sto già preparando, voi che aspettate?

  12. cosa ne pensa c’è futuro? qui c’è un dittatore, kim IONI il, che sta facendo il buono e il cattivo tempo, e le opposizioni latitano.
    ad un certo punto diventa quasi più grave l’ignavia che il danno in sé.

  13. c’è futuro, giacomo, tutte speranze dissolte con i primi raggi di sole primaverile,
    o forse anche per loro questi argomenti sono trascurabili.
    Certo le tematiche che contano sono solo quelle che portano i voti o qualcos’altro ….
    La miopia culturale di certe persone è disarmante.

  14. Credo il comune con dipendenti e/o collaboratori.
    Mi pare un dettaglio comunque, il problema è:
    chi ha concepito quel tipo di intervento?

    Fer

  15. Siamo in pochi a lamentarci e solo su un blog, per quanto utile e interessante.
    Chiedete alla gente, la massa, se sono contenti della “potatura” degli alberi del parco Biscubio (chiamiamola potatura); sentirete un coro unanime di adesioni. E allora la cosa sensata e lunga è cercare di far ragionare queste persone.
    Convincetemi che quella schifezza è necessaria… c’era un pericolo pubblico? Stavano cadendo tutti? Sporcano il prato con le foglie in autunno? Oppure erano troppo belli e davano ombra necessaria ad un parco giochi.
    Non mi si venga a dire che torneranno come prima…
    Queste possono apparentemente sembrare piccole cose, ma in realtà la dicono lunga sulla dominazione barbara a cui siamo sottoposti.
    C’è un ufficio in Provincia preposto dove tecnici agronomi sono a disposizione delle amministrazioni per consigli tecnici etc.. Sono stati consultati? O se ne ignora l’esistenza?

  16. come al solito anche questa azione vergognosa passa via e noi apecchiesi la prendiamo lì, in quel posto, ormai largo come il gasdotto. il futuro ci sarà anche, ma il presente fa piuttosto schifo.

  17. Per Attila.
    Non credo ci sia questo coro unanime, c’è un sentire che si esprime su due livelli.
    Il primo livello credo sia legato ad una sorta di omologazione culturale, per cui è bene fare, non importa cosa o come, se fai produci e se produci mangi.
    Tutto deve convergere.
    Quindi il bello corrisponde al produttivo, c’è una sorta di vergogna o paura ad affermare il contrario perchè il pensiero è strutturato e ampiamente condiviso.
    Il secondo livello del sentire è più consapevole più profondo, e qui si rendono conto che in quell’obrobrio c’è qualcosa che non va e che l’intervento è orribile e dannoso.
    Bisogna fare in modo che emerga questa consapevolezza, va indicato il re nudo, poi tutti lo vedranno.
    È l’evoluzione qualitativa della società.
    Quindi senza timore va detto quello che è, quella potatura è una vergogna e un danno per tutti!

  18. Lo ricorderemo anche come Vlad III di Valacchia, o Vlad l’Impalatore. Il campo per “impalare” i nemici dell’impero è pronto. Attenti Apecchiesi!

  19. È uno sgomento tornare ad Apecchio e trovarsi di fronte (a sorpresa, dopo la curva) il Parco Biscubio, trasformato nel “campo degli impalati” del conte Dracula.

    E meno male che questo paese vorrebbe essere una stazione turistica. Mi pare che anno dopo anno ne perda le prerogative. Che tristezza.

    Ci vorranno almeno tre anni per riavere una situazione che almeno d’estate risponda ad un minimo di decenza. Gli alberi comunque non torneranno più come prima. Che si tratti di danni che a volte risultano irreversibili lo dimostra anche lo stato di alcuni degli ippocastani in via Dante, che mostrano segni di declino conseguenti a trauma da “capitozzatura”. Difficile pensare che non si potesse far di meglio. Va così rapidamente al degrado un patrimonio arboreo / urbano (arredo urbano) con pochi eguali nella provincia di Pesaro Urbino, un patrimonio che dovrebbe godere di una consioderazione simile a quella che si ha per i monumenti e l’arte.

    In generale, è forse vero, come qualcuno ha scritto, che una minoranza degli apecchiesi percepisce questa graduale ma inesorabile “discesa nell’abisso”, ma stupisce comunque (In positivo) scoprire che esiste un forum così attivo con tanta gente che esprime il prorpio dissenso, perché evidentemente percepisce come sbagliati (e talvolta un po’ “trucidi”) i contenuti di certe azioni che, nella migliore delle ipotesi, appaiono dettate da una cultura inadeguata al tempo presente (nella migliore delle ipotesi).

    Quasi vent’anni di una simile gestione hanno devastato il nostro paese in profondità, dividendo le menti e gli intenti. Anziché salire abbiamo puntato verso il basso. Poteva essere molto diverso…peccato. Questo posto non è in grado di sopportare un altro anno di una simile situazione, figuriamoci una legislatura.

    E, se è pur vero che la presente situazione è stata generata dagli stessi apecchiesi, peccato lo stesso.

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