L’Associazione Apecchio Città della Birra porta l’Alogastronomia alla BIT di Milano

L’Associazione Apecchio Città della Birra porta l’Alogastronomia alla BIT di Milano: i percorsi della birra artigianale marchigiana
…così la birra fa turismo

Ad Apecchio, nelle Marche è nato il “turismo della birra”, una novità assoluta nel panorama turistico nazionale.

Il 17 febbraio l’Associazione Apecchio Città della Birra era presente alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano insieme alla Provincia di Pesaro e urbino ospiti nello stand della Regione Marche per far conoscere l’innovativo progetto di marketing territoriale  e per presentare l’offerta di pacchetti dell’ alogastronomia realizzati in collaborazione con il tour operator Marcheholiday.

Alla conferenza, coordinata da Maurizio Maestrelli noto giornalista del mondo birraio, erano presenti Massimo Cardellini Presidente Associazione Apecchio Città della Birra, Laura Sabatini Marche Holiday, Renato Claudio Minardi Assessore all’enogastronomia della Provincia di Pesaro e urbino e Serenella Moroder Assessore al turismo della Regione Marche dove in brevi speech è stato affrontato il tema legato al territorio ”LA BIRRA FA TURISMO. L’ALOGASTRONOMIA”.

Dopo l’Apertura dell’Assessore Moroder dove ha illustrato l’importanza del sesto senso, l’intelligenza mista all’emozione, è stata la volta di Massimo Cardellini, Presidente dell’Associazione.
“Apecchio Città della Birra sarà non solo un marchio che accompagnerà nel suo futuro l’identità del Paese e delle Marche nel Mondo” ha spiegato Cardellini, “ma un progetto strumentale che vuole valorizzare l’intera filiera alogastronomica”.

Il termine “alogastronomia” è stato coniato dall’ Associazione Apecchio Città della birra” in collaborazione con la Prof.ssa Francesca Mazzanti e il Somm. Prof. Raffaele Papi.
Deriva da “ale”, antica parola per indicare la bionda bevanda.
“In questa maniera si vuol dar significato ad una nuova arte di produrre, degustare ed abbinare la birra al cibo da contrapporre con la sua specificità al termine enogastronomia rivolto al vino ed elaiogastronomia rivolto all’olio” spiegano i collaboratori.

“Apecchio Città della Birra intende essere un centro di comunicazione, cultura e formazione” ha dichiarato Massimo Cardellini, “un punto di riferimento e d’incontro tra tutti i protagonisti e gli addetti ai lavori del settore della birra artigianale in Italia e nel Mondo, con convegni, manifestazioni, festival per diffondere l’identità territoriale e la cultura del buon bere”.

Ma innanzitutto rappresenta un’identità territoriale che raccoglie e stimola le diverse attività imprenditoriali di Apecchio legate al mondo della birra artigianale.
Non ultimo, la birra con i suoi percorsi diventa un’attrattiva turistica, un modo, attraverso l’associazione, di far conoscere questa bevanda e di far conoscere un’area poco nota ma stupenda come quella di Apecchio. Una serie di percorsi tematici fra natura, sport, cultura ed “alogastronomia”, per intenditori, per profani o per semplici curiosi, in cui la birra  fa da filo conduttore; perché portare turisti significa coinvolgere e far crescere economicamente tutta l’area e non solo a chi la birra la produce.

L’obiettivo dell’associazione Apecchio Città della Birra è quello di far conoscere al mondo intero il territorio e creare un indotto economico secondario grazie alla presenza dei due birrifici con le loro eccellenze imprenditoriali, le birre devono fare da volano per attrarre turisti, devono essere la scusa per arrivare nel territorio.
Un progetto che risponde in modo concreto alla sempre più crescente domanda di conoscenza e di qualità che coinvolge il mondo della birra, dell’alimentazione, del turismo e dell’agricoltura.
La birra è un prodotto in espansione di cui l’Associazione vuol essere portavoce come elemento non solo commerciale ma anche e sopratutto cuturale.

“Dobbiamo eliminare il campanilismo territoriale” ha sottolineato Massimo Cardellini, “non vogliamo essere nemici di nessuno ma vogliamo collaborare con tutte le altre realtà per raggiungere lo stesso obiettivo”.
“Se tutti lavoriamo in questa direzione” ha continuato Cardellini, “saremo la Regione più ricca d’Italia perché abbiamo a disposizione tante eccellenzee che dovranno servire ad arricchire il paniere Provinciale e Regionale vendibile all’estero”

Sono sempre di più i ristoranti ad Apecchio che propongono menù abbinati alle birre artigianali, con piatti creati ad hoc per esaltare l’accompagnamento del cibo alla bevanda locale.
Apecchio non è soltanto birra, ma anche natura e divertimento: sono tantissime le proposte per chi ama vivere esperienze a stretto contatto con l’ambiente, anche in modo particolare e unico: l’acqua-trekking, il bird-watching, l’osservazione notturna della volta celeste, l’equitazione, l’arrampicata sportiva, le escursioni speleologiche alle grotte, la mountain bike, e molto altro.

La Bit è’ stata un occasione per far conoscere tutti i progetti dell’Associazione, i micro eventi legati al territorio e alla produzione di questa bevanda storica, ma sopratutto un momento particolare per annunciare ufficialmente il primo festival nazionale dell’alogastronomia in programma per luglio e il primo corso sull’alogastronomia dove verranno formati 20 ristoratori a patire da Marzo.

A seguire è intervenuta Laura Sabbatini rappresentante di Marche Holiday sul tema “LE MARCHE COME META TURISTICA”.
Per poter vivere queste esperienze e conoscere meglio i percorsi dell’ alogastronomia, il Tour Operator proporrà pacchetti creati su misura per i cultori della birra e per tutti quelli che desiderano scoprire il territorio di Apecchio e i suoi affascinanti dintorni.
Grazie alla collaborazione con Apecchio Città della Birra, il tour operator proporrà per il 2012 dei pacchetti settimanali o bisettimanali comprendenti di soggiorno in villa e percorsi dell’ alogastronomia con la possibilità di visita e degustazione presso i birrifici oltre a menù convenzionati con i ristoranti della Città della Birra.

Si affaccia dunque un turismo nuovo, quello della birra, che va ad affiancarsi a quello classico dell’ enogastronomia, andando incontro a quei turisti che vogliono scoprire nuovi modi di vivere esperienze di territorio a 360°, all’insegna dei sensi, del benessere e del divertimento.

Dopo Laura è stata la volta dell’Assessore Minardi sottolineando che Apecchio Città della Birra è un modo nuovo di fare turismo e bisogna saper sfruttare ogni opportunità nel territorio per far arrivare turisti.
Ha evidenziato inoltre che le due aziende sono una ricchezza per Apecchio e dobbiamo “sfruttarle” affinché si crei un indotto economico secondario per il paese e per tutto il territorio legato a tali eccelleze.
Per la Provincia un brand come Apecchio Città della Birra è una ricchezza così anche lo è per la Regione  perché il turismo rappresenta un settore non clonabile da altre realtà.
“Chi vuol mangiare o bere bene”  ha sottolineato Minardi, ” deve venire nel territorio”
L’Assessore ha poi premiato il metodo di lavoro dell’Associazione, un progetto innovativo tra pubblico e privato dove la forza dello stesso sta nella passione che l’Associazione mette per promuovere il territorio.

Infine il saluto dei due blasonati Birrifici.
Erano presenti Roberto Bagli per Birra Amarcord e Giuseppe Collesi per Tenute Collesi.
Entrambi hanno raccontato la loro esperienza nel territorio di Apechio puntando sulla naturalezza e lo splendore del territorio.

Dopo la conferenza c’è stata una degustazione di Birre Artigianali curata dal delegato AIS Urbinio Montefeltro Somm. Prof. Rafafele Papi aiutato da Sara Bracci.
Le birre sono state illustrate ed abbinate ad alcuni piatti tipici realizzati per l’occasione dall’ Associazione “Cuochi di Marca”.

5 thoughts on “L’Associazione Apecchio Città della Birra porta l’Alogastronomia alla BIT di Milano

  1. Negli ultimi anni l’entroterra conta sempre di più in termini turistici. Speriamo che ci siano ricadute per tutto il territorio. Intanto complimenti per la pubblicità a livello nazionale.

  2. Ma se io diventassi socio, potrei avere il diritto al voto per scegliere il prossimo
    Direttivo o il gruppo si autonomina anche al prossimo giro!?

  3. Oppure, se diventassi socio, mi potrei autonominare facente parte del direttivo?
    Oppure, se io ed il mio gruppo di amici decidessimo di sostituire “tout court” tutto il direttivo?
    Chissa cosa dice il regolamento …. se esiste.

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